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lunedì 22 ottobre 2012

La Messa.....in Macchina


La messa in macchina è una cerimonia pagana dall’esito incerto nella quale un giovane professionista, detto Product Manager , viene inviato presso una azienda di stampa con il compito di approvare la prima tiratura di uno stampato.
Il giovane professionista in questione ha in genere studiato economia , marketing & comunicazione, e di solito nulla sa del processo di stampa , cionondimeno si suppone che sia in grado di ottenere un buon risultato basandosi su un manufatto alieno detto “prova colore”  .
Una cerimonia basata su simili presupposti può avere esiti diversi che sono :
-       il PM si fida dello stampatore e accetta un risultato simile alla sua prova colore ma una volta in ufficio viene severamente redarguito dal suo capo o peggio la sua azienda contesta il prodotto .
-       Il PM non si fida dello stampatore e la cerimonia della Messa in Macchina può protrarsi ben oltre la giornata lavorativa con un progressivo deterioramento dei rapporti umani e interpersonali che non garantiscono comunque un buon risultato.
Per far si che i casi sopra citati non si verifichino non è necessario avere una conoscenza enciclopedica del processo di stampa ma semplicemente conoscere alcune regole base che possono aiutare il PM a raggiungere un risultato soddisfacente.
Le parti in corsivo fanno riferimento alle norme UNI 12647 riconosciute a livello internazionale.
Un buon riassunto di tali norme lo potete trovare cliccando qui .


Personaggi e interpreti
Cominciamo con capire chi sono gli attori della messa in macchina :
-       Il Product Manager
-       Lo Stampatore
-       L’Agenzia o lo studio grafico che ha preparato il progetto grafico
-       La Fotolito che ha preparato i files (qualora non sia una funzione svolta dall’agenzia stessa)

Del PM abbiamo già detto : è un professionista al quale , durante il suo percorso di studio, nessuno ha spiegato alcunché sulla stampa .
Si pretende tuttavia che si relazioni con altri professionisti e ne ottenga rispetto e ascolto.
Questa situazione genera di solito tre diversi tipi di personaggio :
-       L’Intransigente : “Voglio che lo stampato sia identico alla prova colore”
-       L’Amicone  : “ “Mi dica lei perché io ci capisco poco ehehehe”
-       Il Professionista “Ho una prova colore certificata , lei segua le scale colore e mi avverta quando i valori del foglio stampato corrispondono a quelli della prova”

Il PM a “bordo macchina” si relaziona di solito direttamente con il macchinista e spesso incontra queste tre tipologie :
-       Lo Zelante : “Lei dice che va bene il colore ? E se provassimo a dargli un pelino di giallo in più ? Intanto che siamo qui…..”
-       Il Vecchio Alpino : “Ascolti , sono 40 anni che faccio questo mestiere….”
-       Il Professionista : “ Guardi adesso siamo a posto con la scala colore , mi dica se posso girare o se ha altre richieste”

Il quadro di solito si completa con la presenza di uno o più incaricati della agenzia che ha realizzato il progetto .
Può capitarvi di incontrare questi personaggi :
-       Il Creativo : “ma io pensavo a un colore più……croccante e meno glamour ma sicuramente impattante”
-       L’Account : non dice nulla sullo stampato in sè , di solito è al telefono a organizzare un aperitivo.
-       Il Professionista : parla poco , ascolta molto e se serve traduce in linguaggio tecnico quello che voi state chiedendo allo stampatore.

Come è facile intuire dalla composizione del team che assiste alla messa in macchina dipende fortemente il risultato finale .
Provate ad immaginare ad esempio a cosa può succedere se si incontrano l’Intransigente  , Il Vecchio Alpino e il Creativo . Rissa quasi garantita.
Oppure se il team comprende l’Amicone , Lo Zelante e l’Account : un messa in macchina di 5/6 ore come minimo.
Non potete sapere in anticipo se , come spero , incontrerete dei Professionisti ma una cosa potete farla : leggere questo post e provare a applicare le poche regole e suggerimenti che contiene.

Per creare un buon clima ci sono alcune cose che vanno tenute in considerazione.

Bon Ton della Messa in Macchina
Una macchina da stampa costa da 150 a 400 € all’ora a seconda della sua grandezza e del numero di persone addette. Cercate di essere puntuali all’ora che via hanno indicato per l’avvio della lavorazione : troverete personale più rilassato e ne guadagnerete in credibilità.

Chiarite subito cosa vi interessa di più nello stampato : ad esempio in un catalogo di intimo immagino vi interessi che gli incarnati  abbiano un colore naturale oppure in un depliant aziendale che il colore del vostro brand sia simile a quello riprodotto sul packaging.

Non chiedete l’impossibile : fate ad esempio una raccolta preliminare di stampati presenti in azienda e provate  a guardarli con occhio critico.
Sono tutti perfettamente identici dal punto di vista qualitativo ?
Il logo della vostra azienda è sempre identico o varia con il variare dei supporti (ad esempio carta o cartoncino generano forti differenze nella resa del colore ) ?
Se , come spesso accade , la qualità degli stampati è variabile datevi come obiettivo di ottenere un risultato tecnicamente perfetto (qui di seguito spiego come si fa) e non contestabile a norma di legge.
Se lo stampato prevede un finissaggio successivo , ad esempio una plastificazione , dovete sapere che questo influenzerà il colore finale (ad esempio una vernice UV rinforza i toni di rosso e giallo , una plastica opaca tende a spegnere i colori ) . Chiedete PRIMA allo stampatore di attrezzarsi per farvi vedere quale sarà il risultato finale.
Di solito una azienda di stampa affida i finissaggi ad aziende esterne e questo significa che dovrà mettersi d’accordo in anticipo con il proprio fornitore per queste prove.
Dato che ci sarà una macchina ferma ad attendere i vostri fogli di stampa è possibile che venga chiesto un rimborso per le ore di fermo.

Tenete conto della quantità di fogli che andranno stampati , quanti fogli “buoni” dovranno risultare alla fine e quanti ne sta usando lo stampatore per raggiungere il risultato che chiedete..
Di solito uno stampatore destina circa 300/350 fogli alla fase di avviamento, in caso di messa in macchina con il cliente magari ne destina qualche decina in più ma se superate quella quantità (circa mezzo bancale ) dovete sapere che :
-       Lo stampatore sta iniziando a perdere dei soldi e la sua disponibilità diminuirà in proporzione
-       Potrebbero mancare dei fogli e la tiratura non sarà completa
-       Una parte dei fogli di scarto verranno comunque lasciati, a vostra insaputa,  tra quelli di produzione ottenendo una disomogeneità tra le copie
Non vi sto dicendo che verrete avvertiti di tutto ciò ma semplicemente che accadrà quasi sicuramente : a nessuno piace perdere soldi e gli stampatori non fanno eccezione.

Infine , se possibile, fate avere la prova colore in anticipo allo stampatore ; probabilmente al vostro arrivo troverete la macchina già pronta per la tiratura .
Il macchinista avrà già fatto parte del lavoro di set up senza la pressione della vostra presenza e probabilmente avrà anche individuato le eventuali difficoltà.

Strumenti di riferimento
Lo strumento di riferimento più importante è la prova colore .
Ricordate però che la prova colore è un riferimento non un arma contundente da brandire contro tutto e contro tutti .
Lo stampato non sarà MAI uguale alla prova quindi sappiate prima che dovrete trovare una soluzione che sia tecnicamente ineccepibile ed esteticamente accettabile .
Per avere uno stampato tecnicamente a posto seguiamo le indicazioni della norma ISO :
“La prova deve necessariamente essere misurabile attraverso la stampa di una scala di controllo chiaramente definita accanto al soggetto e deve essere ese­guita secondo le condizioni di stampa previste”



Tradotto in termini semplici possiamo dire che una prova colore deve avere una scala come quella sopra rappresentata che permetta al tecnico di misurare i riferimenti colore e confrontarli con una barra colore identica presente sullo stampato.
Per fare ciò userà uno strumento che si chiama “densitometro” con il quale leggerà i valori sul foglio macchina e li confronterà sulla prova colore.
Dal punto di vista legale se lo stampatore ha rispettato fedelmente i valori della prova il lavoro non può essere contestato .
Può naturalmente essere necessario qualche aggiustamento per raggiungere un risultato invece esteticamente diverso dalla prova colore .
Qui si entra nell’area del gusto personale o delle indicazioni che esulano dalle specifiche tecniche : è l’area nella quale la responsabilità diventa vostra e sappiate che alla fine dovrete mettere la vostra firma su un foglio macchina.

Esistono molte prove colore ma fidiamoci di quello che dice il commento alla norma ISO che qui riporto : “Si fa riferimento alla miriade di stampe fornite dai clienti, alcune del­le quali anche molto belle, ma asso­lutamente incoerenti rispetto alle re­ali condizioni di stampa e alle carte utilizzate. A fronte della consegna di una tale prova, priva dei requisiti del­la prova contrattuale (scala ricono­scibile e misurabile), è comunque op­portuno fare formale contestazione altrimenti può poi risultare proble­matico ottenere lo stesso risultato nella fase di stampa.”

Il supporto sul quale si stampa è importante ai fini del risultato finale.
Una carta patinata lucida da un risultato diverso da una opaca , un cartoncino riciclato tende a “spegnere” i colori e uno che contiene fibra di legno tende invece a far ingiallire i colori.
Esistono prove colore certificate che simulano la variazione generata dal supporto :  richiedete che le prove che vi vengono consegnate siano di questo tipo.
In questo caso un costo superiore ad altre prove viene ampiamente compensato dalla fedeltà al risultato finale.

Se lo stampato prevede dei riferimenti Pantone (o di altre scale colore) dovrete confrontare il risultato dello stampato con un campionario Pantone recente e non rovinato.
Portatene uno di vostra proprietà e se non lo avete fatevelo comprare dall’azienda , vi salverà la vita in molte occasioni ma soprattutto non dovrete affidarvi ai campionari Pantone del reparto stampa che di solito non sono recenti e spesso sono costellati di ditate di inchiostro.
“I colori speciali faranno riferimento a campioni definiti e identificati presenti in commercio o a campioni appositamente preparati e approvati dal cliente e pure ad essi si applicano le stesse tolleranze a seconda del procedimento di stampa, previste dalle norme per i colori pieni di quadricromia, in assenza di specifici accordi tra le parti”

Nella norma si fa riferimento anche a colori speciali creati appositamente per il cliente .
Se lavorate per una azienda che ha creato dei colori identificativi propri dovete comunicarlo per tempo allo stampatore e se avete delle style guide con i colori stampati in modo corretto portateli con voi alla messa in macchina .
Due punti di attenzione a questo proposito :
-       la style guide non deve avere più di sei mesi altrimenti i colori non sono attendibili.
-       L’occhio umano non è infallibile , se dovete confrontare lo stampato con la vostra style guide e li sovrapponete il foglio sottostante sembrerà più scuro. Invertendo la posizione il risultato cambierà completamente.
Per ovviare a questo difetto dell’occhio umano c’è un metodo .
Poniamo il caso che la  vostra azienda abbia un blu specifico e lo stampato ha un’area con quel blu.
Prendete la style guide , ritagliate un rettangolo e sovrapponete la zona rimasta vuota alla zona blu dello stampato.
Il confronto tra il colore circostante e quello dello stampato risulterà più semplice .

Tips and tricks
Veniamo infine a qualche piccolo trucco o suggerimento .

Portatevi un lentino o fatevelo regalare alla prima messa in macchina alla quale assisterete.
Con questo strumento potrete verificare i crocini di registro che vi dicono se i colori sono allineati in maniera corretta ma soprattutto sembrerete un vero esperto e vi tratteranno in modo diverso da subito.
I crocini di registro sono delle piccole “croci celtiche” che sono poste ai lati dello stampato , osservandoli con il lentino dovreste vederne uno solo formato dalla sovrapposizione dei quattro colori di stampa .
Se ne vedete più d’uno allora l’allineamento dei colori non è perfetto e la qualità della stampa ne risentirà in modo sensibile.


Se lo stampatore vi dice che non ha la possibilità di farvi vedere il foglio verniciato o plastificato portatevi del nastro adesivo trasparente (meglio se alto 4/5 cm) e attaccatene un pezzo sullo stampato . Simulerà in modo abbastanza fedele la plastificazione lucida o una verniciatura UV.

Se sono necessari avvicinamenti progressivi al risultato finale mettete da parte dei fogli , numerateli e scrivete delle piccole annotazioni tipo “più rosso” o “meno giallo”.
Vi garantisco che dopo un po’ farete fatica a ricordarvi in cosa differiscono le diverse versioni e a ricordavi perché avete chiesto una modifica.
Volete infine evitare che lo stampatore vi odi ? Non dite mai :”ma sa che alla fine tutto sommato mi piaceva di più il primo foglio che mi ha fatto vedere….”

La regolazione del colore su una macchina da stampa litografica è possibile in senso verticale rispetto all’ingresso del foglio nella macchina .
In altre parole la regolazione dell’inchiostro è possibile in un solo senso .
Questo significa che se chiedete di modificare un particolare al punto A (“mi aumenta il rosso per favore ?”)  vi ritroverete una variazione identica nella parte sottostante B e non è possibile fare diversamente.


Le macchine da stampa non sono fatte per partire e fermarsi in continuo .
Il colore si dice che deve “scaldarsi” e la macchina ha bisogno di girare per raggiungere l’assetto ottimale.
Quando avete raggiunto un risultato accettabile date il via alla produzione e attendete che la macchina abbia raggiunto i 200 o 300 fogli di tiratura.
Fatevi dare un paio di fogli a quel punto e confrontateli con quello approvato : dovrebbero essere uguali ma se non lo sono sappiate che la tiratura reale non sta seguendo le vostre indicazioni.

Le luci sono fondamentali soprattutto perché il colore è luce e pertanto reagisce in modo diverso a diverse fonti di illuminazione.
Se lo stampatore dal quale vi siete recati è un professionista dovrebbe avere delle luci fredde montate sul tavolo sul quale esaminate lo stampato.
Sono le luci ideali per verificare un risultato di stampa perché non influiscono sulla percezione del colore distorcendolo.
Due cose da non fare mai :
-       Guardare lo stesso stampato sotto luci di diverso tipo , otterrete solo di non riuscire più a decidere .
-       Esaminare lo stampato alla luce del sole . Se decidete però che vi fidate solo di quella fonte allora non esaminate più lo stampato sotto altri tipi di illuminazione , non riuscireste più a capire che direzione prendere.

Come risulterà chiaro , la Messa in Macchina è una cerimonia che dipende solo in parte da voi per una buona riuscita ma secondo me il PM può fare molto perché si risolva in un successo .
Le indicazioni che ho cercato di dare in questo post richiedono tempo per essere assimilate ; la cosa migliore a mio parere è rileggerle dopo aver partecipato a una messa in macchina e probabilmente il loro significato si chiarirà ancora di più.

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